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martedì 3 maggio 2011

O.K. = "Oh, Ke?"

Quante volte dici OK in un giorno? 100 volte, 1000 volte, mai (in questo caso c'è qualcosa che non va!)?
Ma che significa realmente? Letteralmente non ha alcun senso eppure ha un significato concettuale.

Dovrà allora esserci una spiegazione: cerchiamola insieme, se ti va (altrimenti, credo che tu abbia sbagliato a digitare, dato che siamo ancora alle prime tre righe!).


E' ovvio che non può avere il significato che gli abbiamo attribuito nel titolo di questo post!
Innanzitutto, si tratta di un acronimo. Sicuramente sappiamo cosa voglia dire acronimo, quindi non soffermiamoci sopra. (Per chi non lo sappia e non voglia ammetterlo, tuttavia, gli risparmio la fatica di dover aprire una nuova pagina web, cercare un vocabolario e leggere il significato del termine. Acronimo è semplicemente l'unione delle lettere iniziali di più parole che si leggono come se fosse un unico termine).
Il problema è che esistono diverse etimologie:

  • La prima: OK deriverebbe dall'espressione greca Ola Kalà ("tutto bene" o "tutto bello"), ma mi sembra poco credibile.
  • La seconda: sarebbe il contrario di K.O., espressione usata nella boxe per indicare il Knock Out, cioè la sconfitta di uno dei concorrenti per perdita di sensi momentanea. Ma in che modo si potrebbe diffondere così estesamente un'espressione tanto cervellotica, a partire da un ambito come la boxe che già è di nicchia?
  • La terza: alcuni, come Allan Walker Read, affermano che l'acronimo potrebbe derivare dalla trascrizione, così come si pronuncia, dell'espressione inglese "All Correct", da pronunciarsi "Oll Korrect". L'ipotesi non è così stupida.

Tuttavia, due sono le ipotesi più verisimili e che più sembrano riscuotere successo:
  • La quarta: l'acronimo deriverebbe dalle iniziali di Otis Kendall, il quale, bravo ed onesto lavoratore del XIX secolo, era addetto al controllo merci del porto di New York. Su ogni merce controllata e quindi, si presume, in ottimo stato, il buon vecchio Otis apponeva le sue iniziali OK. 
  • La quinta: OK sarebbe l'acronimo di "0 killed", cioè "nessun morto ucciso", espressione questa che veniva affissa a fine giornata sulle tende che non avevano avuto perdite, durante la sanguinosa Guerra di Secessione Americana, in modo da rendere più veloce il conteggio dei soldati caduti. Di qui, il significato "Tutto Bene".
Ora basta scegliere una di queste etimologie ed il gioco è fatto.
Io propendo per la quarta. Non per validi motivi: mi piace l'idea che il buon vecchio Otis, con il suo timbro fatto su misura, abbia dato origine alla parola più diffusa del mondo. OK?
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