
Prendo un taxi alle 5.40 da Portobello Road, per arrivare alle 6.10 all'aeroporto di Edimburgo. Faccio il check-in ed imbarco la valigia. Il volo per Pisa parte alle 8 ora locale.
Dopo due ore e mezzo arrivo in Italia, dove sono già le 11.35. Ritiro il bagaglio e mi dirigo a prendere il treno Pisa Aeroport- Pisa Centrale. Faccio un viaggetto di 20 minuti. Scendo e aspetto.
Dopo una mezz'ora di ritardo, arriva finalmente la coincidenza per Firenze. Sono in compagnia di due signore australiane.
Ad un certo punto, arriva il controllore che urla contro una coppia africana che non ha soldi per pagare due biglietti.
Il controllore è completamente impazzito e chiama due agenti della "Protezione dell'Azienda" (corpo di cui non avevo mai sentito l'esistenza).
Uno dei due parla al telefono con un amico, spiegandogli che è a lavoro: "...ma non importa, possiamo parlare tranquillamente", dice a qualcuno che sta dall'altra parte della cornetta. L'altro, invece, comincia ad inveire contro la coppia africana che non sa parlare italiano, ma si esprime molto bene in inglese, spiegando che hanno dovuto assolutamente prendere quel treno e che hanno pagato un solo biglietto, perché non avevano soldi per comprarne due.
Il difensore delle nostre ferrovie, invece, non sa parlare inglese.
Alla fine, tutto il gruppo di persone scende dal treno insieme alla coppia africana.
Davanti a me, le due signore australiane sono in piedi e mi guardano con aria interrogativa e spaventata, non riuscendo a capire...
Arrivo finalmente a Firenze. Scendo dal treno e mi dirigo alla fermata del bus. Aspetto 15 minuti e salgo sull'autobus. Alla guida un ragazzo, non in divisa, probabilmente neoassunto ed in fase di training.
Il bus è pieno di persone. Uomini e ragazzi sono seduti, qualche vecchietta è in piedi e fa fatica a non cadere. Il traffico è intasato e le automobili isteriche.
Ad un certo punto, il bus prende una strada, che non fa parte del percorso usuale. La percorre per 400 metri: è un errore dell'autista, ancora inesperto e alle prime armi. Vengono saltate due fermate (10 minuti dopo sarebbe passato un altro bus).
La gente impiega due minuti per rendersi conto dell'errore: prima un fruscìo di timide voci, poi qualche coraggioso esprime una frase di rimprovero a voce più alta. All'improvviso, il putiferio si scatena sull'autobus: l' uomo seduto si alza in piedi e gesticola contro l'autista; la signora con le buste della spesa urla che "la gente che non sa lavorare a casa deve stare!"; la donna in carriera fà da eco, strillando che "le persone non possono stare ai comodi degli incompetenti!"; la vecchietta, che ha resistito alle buche ed alle curve, non può resistere al pensiero che siano state saltate due fermate, che tuttavia non la riguardavano: è sul punto di avere un infarto...
Nel frattempo, i giornali internazionali prendono in giro il nostro Paese, declassandolo dal livello A+ al livello A e classificandolo "Paese a rischio di crisi".
Il nostro Governo è in pieno disfacimento ed il suo Leader è sotto inchiesta per pedofilia, prostituzione, mafia e corruzione...
Nessuno, né sull'autobus, né sul treno, né in strada, né a casa, urla; tutto è silenzio. Solo una voce, dopo ogni scandalo: "E vabbé... E che gli fà?"...
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