Quante volte avete pensato questa frase entrando e sedendovi in un cinema? Probabilmente ogni volta che ci siete andati. Non basta più ormai la pubblicità in televisione, che diventa sempre più lunga e interrompe spesso i film o i nostri programmi preferiti nei momenti più inopportuni; né basta più acquistare la tessera di Sky o Mediaset Premium per evitarla, no! Ora la pubblicità bisogna sorbirsela anche al cinema!
Facciamo di tutto per arrivare all'ora indicata nella programmazione, per vedere un film; compriamo il biglietto, che aumenta inspiegablimente ogni anno; finalmente arriviamo puntuali in sala; ci sediamo sulla classica poltrona rossa, con un bel secchio gigante stracolmo di popcorn; e cosa ci tocca guardare: ancora pubblicità!
E non per pochi minuti: spesso gli spot pubblicitari durano ben 20 minuti.
Oggi, però, (anzi già da un pò di tempo) è possibile chiedere il rimborso del biglietto, più i danni per aver dovuto sopportare l'ennesimo bombardamento pubblicitario. Se il film non inizia all'ora indicata nella programmazione o sul biglietto, si può avere i soldi indietro, con qualche extra aggiuntivo.
Per chi vuol far valere i propri diritti e non starsene zitto, questo è il procedimento da seguire:
- Inviare al cinema, entro 8 giorni dalla data del biglietto, il modulo per il rimborso
- Mandare una copia del modulo per il rimborso all'ADUC (Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori)
- Segnalare l'accaduto all' AGCM (Autorità garante della concorrenza e del mercato)
In realtà, basterebbero soltanto le prime due istruzioni, ma in questi casi le precauzioni non sono mai troppe.
Nel caso in cui il gestore del cinema non volesse accordarvi alcun rimborso, basterà recarsi dal Giudice di Pace, per redigere oralmente una citazione in giudizio. Il Giudice di Pace non potrà che darvi ragione, dato che due anni fa si verificò un contezioso di questo tipo tra il gestore di un noto cinema di Napoli e due clienti, che furono costretti a sorbirsi più di mezz'ora di pubblicità. Il giudice diede ragione ai due clienti (ricordate che il consumatore è sempre la parte debole per la legge e, per questo, è sempre maggiormente tutelato), che ebbero non solo indietro i soldi del biglietto, ma anche un risarcimento danni.
Ovviamente, io credo, il nostro problema non sono i soldi, che saranno meno di 10 Euro, ma il principio. Essere costretti a sorbirsi la pubblicità al cinema è l'ennesima presa in giro!
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