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venerdì 2 dicembre 2011

Babbo Natale: una finzione della Coca Cola?

Se avete seguito attentamente l'articolo precedente, ormai saprete che Babbo Natale, così come lo conosciamo oggi, non è che sia sempre esistito.
Un tempo Babbo Natale si vestiva in modo diverso in base al Paese in cui si trovava: era giallo, verde, blu... insomma, ogni popolo lo ritraeva di un colore differente e anche l'aspetto cambiava di luogo in luogo. Esistevano Babbi Natale grossi e corpulenti, ma anche Babbi Natale alti e gracili: insomma, esistevano tanti Babbi Natale diversi.

Un bel giorno, però, nell'anno 1931, una grossa compagnia multinazionale decise di fare di Babbo Natale un testimonal del proprio marchio. Mi riferisco alla Coca Cola, che creò per la prima volta un'immagine unica di Babbo Natale: quella che conosciamo oggi. 

Il Babbo Natale della Coca Cola spazzò via tutte le altre raffigurazioni dello Spirito del Natale, rimpiazzandole in tutti i Paesi del mondo, sfruttando una globalizzazione che stava già muovendo i primi passi. L'artefice del Babbo Natale della Coca Cola fu un certo signor Sundblom, chiamato simpaticamente "Sunny".

"Sunny" era uno svedese alquanto brillante e, come tutti i tipi brillanti, anche bizzarro e sempre in ritardo. Ma probabilmente furono proprio queste sue caratteristiche che gli permisero di fare per primo ciò che molti hanno sempre sognato senza riuscirci (ancora oggi): cambiare l'immaginario comune mondiale, piegandolo ai voleri di una multinazionale.
La Coca Cola, infatti, stava cominciando ad espandersi in una fetta di mercato molto importante: quella dei bambini, che, di ritorno a casa dopo la scuola, potevano trovare nel loro frigorifero una bottiglia di Coca Cola. Per loro, affinché si affezionassero a quella bevanda e a quel logo, serviva un testimonial che li avrebbe legati per sempre. Quei bambini sarebbero cresciuti, sarebbero diventati uomini e avrebbero continuato a bere Coca Cola; avrebbero fatto figli, i quali a loro volta avrebbero bevuto Coca Cola, a cui i genitori erano rimasti incosciamente affezionati proprio per la campagna pubblicitaria della multinazionale che avevano seguito da piccoli.
Quale migliore testimonial esisteva per creare questo legame di lunga durata, se non la figura che tutti bambini amano e a cui sono legati: quella di Babbo Natale? 
Fu così che Babbo Natale divenne uno solo nel mondo, si vestì di rosso e bianco come i colori della Coca Cola, divenne grande e grosso (come la maggior parte della popolazione anziana americana) e cominciò a bere Coca Cola.

Ancora oggi, la Coca Cola investe moltissimo sulla campagna pubblicitaria durante il periodo natalizio, regalandoci ogni anno uno spot diverso con Babbo Natale che, devo ammettere, riscuote costantemente successo. Del resto, pensateci bene: quale altro marchio pubblicitario leghereste al Natale così intuitivamente se non quello di questa multinazionale?

Insomma, se volete scrivere letterine a Babbo Natale, credo sia meglio indirizzarle all'ufficio marketing della Coca Cola...
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