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venerdì 17 giugno 2011

Come si chiamava quel film...? Cocoon, Il Ritorno!

Cocoon II, Il Ritorno... il ritorno di chi? Ma è ovvio: dei cari tre vecchietti scrocconi, con le loro tre vecchiette che li seguono. Ed insieme a loro, il gruppo di alieni travestiti da umani.
I protagonisti sono sempre gli stessi, gli attori anche, la storia idem. Insomma, a parere del sottoscritto, il sequel di Cocoon è solo un modo di proseguire a fare soldi dopo il successo del primo film.
L'unica cosa che cambia è il regista: se Cocoon, L'energia dell'Universo è stato girato da Ron Howard nel 1985, il sequel Cocoon II, Il Ritorno è stato girato da Daniel Petrie nel 1988, tre anni dopo.

Insomma, vi siete innamorati del primo film e, invece, provate un senso di disgusto per il secondo? Vi ricordate benissimo Cocoon, L'energia dell'universo, e, invece, avete completamente rimosso Cocoon II ? Bhe, ragazzi, non è colpa vostra: spesso il successo di un primo film viene prolungato fino al fallimento del secondo...


Ok, ok: non tutto è da cestinare. C'è un pochino di minore superficialità rispetto al primo e, in qualche modo, se si riflette bene, sembra quasi la naturale conslusione di Cocoon, L'energia dell'universo.


Ma ricordiamoci la storia.
Nel primo film, avevamo lasciato queste tre coppie di vecchietti sul pianeta di Antarea.
Dopo 4 anni, gli alieni (omini gialli e fosforescenti), dalle sembianze umane, decidono di tornare sulla terra per salvare nuovamente i bozzoli, nei quali sono addormentati i loro amici oramai da millenni.
Ovviamente, come lo stesso nonno Ben (Wilford Brimley) dallo spazio dice al caro nipotino tramite la televisione che puntualmente si riaccende ogni volta che si tenta di spegnerla (Berlusconi dovrebbe imparare: questi sono tutt'altri livelli), i vecchietti scroccano un passaggio per tornare a casa e visitare i familiari e gli amici.

Il ritorno, però risulta essere fatale per alcuni di loro. La Terra non è Antarea e qui si invecchia e ci si ammala. Così, dopo essere tornati per fare i fighetti sulla spiaggia tentando di rimorchiare e dopo aver dimostrato la loro agilità in partite di basket, dopo essersi vantati delle loro prestazioni sessuali con le loro nonnine (probabilmente Antarea è metafora di viagra nella mente del regista), qualcuno di loro ci rimette le penne.

Il povero Joe (Hume Cronyn), il più giovanile e pervertito del trio, muore cercando di salvare la vita della moglie, donandole la propria forza vitale. Ora restano in due.

Nel frattempo, gli alieni riescono a salvare i bozzoli ed uno dei loro amici che rischiava di essere sezionato dagli scienziati.

Tutti stanno per tornarsene ad Antarea, ma colpo di scena! I vecchini non vogliono più partire. A restare sulla Terra sono Ben e la moglie, che vogliono vivere la loro vecchiaia fino alla morte. A partire su Antarea, sono Arthur (Don Ameche) e compagna (che miracolosamente è incinta!!!).

Il senso? L'affermazione del semplice scorrere della vita, suppongo. Non chiedetemi di più.

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